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Scheda prodotto

Provolone gigante

le schede di salvia

 

Origini del nome
“Provolone”, “Provola”, “Provatura” sono nomi diffusi nell’Italia
del sud per indicare il formaggio a pasta filata che non si consuma
fresco.
Alla base di tutte queste voci c’è la “prova”, il campione che veniva
immerso nell’acqua bollente per stabilire se la cagliata era
pronta per la filatura.


Zona di produzione
La zona di produzione comprende l’area appenninica della regione
Basilicata.


Gastronomia
La zona di produzione comprende l’area appenninica della regione
Basilicata.


Tecnica di produzione
Il latte della mungitura mattutina e quello serale sono lavorati
separatamente. Il latte, portato a 34-35°C, è miscelato con il caglio
di capretto.
Dopo aver raggiunto la coagulazione, la cagliata viene rotta e
separata dal primo siero, lasciata, poi, riposare per 15-20 minuti.
A questo punto viene dissierata ulteriormente e si procede ad
una seconda rottura frantumandola fino alle dimensioni di
chicchi di mais.
Viene effettuata la prima cottura, il siero è portato alla temperatura
di 50°C e versato sull’impasto che è lavorato col bastone
di legno per circa 10 minuti.
La pasta ottenuta è fatta riposare per 4-5 ore, a seconda della
stagione e della temperatura ambientale. Una volta maturata viene
sminuzzata e cotta in acqua bollente.
Viene, poi, realizzata la filatura e la formatura. Le forme ottenute
sono poi immerse in salamoia.
Dopo questa fase, che varia a seconda del peso compreso tra i
10 ed i 20 kg, il Provolone gigante viene imbracato con corde
e appeso per la stagionatura in cantine o grotte naturali per minimo
6 mesi fino ad un massimo di 18 mesi.


Pezzatura
dagli 8 Kg fino ai 20 Kg


Temperatura di conservazione
8-15°C


Tempo di conservazione
90 giorni


Ingredienti
latte vaccino, caglio di capretto e sale


Confezione
disponibile porzionato in sottovuoto